giovedì 13 ottobre 2011

Questo Blog è un progetto sperimentale creato in occasione del Forum delle Culture del 2013 a Napoli e che si concretizza in un laboratorio itinerante di stile ed eleganza. Fashion Tailoring è finalizzato a promuovere il marchio della sartoria artigianale di eccellenza regionale attraverso un itinerario tematico offerto ai numerosi partecipanti del Forum che in quell’occasione giungeranno in città e vorranno intraprendere un percorso culturale sulle tradizioni artigianali regionali nel settore moda. I marchi singoli che aderiscono, già di per sé noti in tutto il mondo, godranno di numerosi vantaggi oltre al fatto  di essere accomunati in un “percorso di eccellenza regionale” che valorizza l’identità e la tradizione stessa della sartoria di qualità

martedì 11 ottobre 2011

EDDY MONETTI

Nell’atmosfera che già strizza l’occhio alla Belle Epoque in arrivo, Eduardo Monetti apre al n.50 di via Toledo (la strada più elegante della città), due vetrine dedicate esclusivamente al cappello. E’ il periodo che il tenore più famoso del mondo, Enrico Caruso, con il suo modo di vestire fa addirittura moda.
Quella visita inaspettata apre al cappellaio napoletano la stanza del successo.
La fortuna gli ha finalmente sorriso. Ma certamente non gli sorride la buona salute: se ne va a soli
Cinquant’anni.
Nei primi anni ’60 si volta pagina: è di scena il terzo Monetti, Eduardo (detto Eddy). Qualcuno ha scritto “Eleganti si nasce”. Eddy svolge con successo questa tesi, ma fedele al motto “l’uomo deve andare a passo coi tempi”. Apre al “total look”, e moltiplica i punti di vendita: Santa Caterina, Via Scarlatti, Via dei Mille, e ancora a Roma, Via Condotti,Via Borgognona. Fino ad arrivare a Milano prima in Via Montenapoleone ed infine in Piazza S.Babila.

E. MARINELLA

E' agli inizi del XX secolo che Eugenio Marinella getta le basi di quella che sarebbe divenuta una delle più favolose "storie di successo" napoletane. Nel 1914, alla vigilia della prima guerra mondiale, Eugenio decise, dimostrando un'innegabile dose di coraggio e intraprendenza, di aprire bottega in Piazza Vittoria sull'elegante Riviera di Chiaia di Napoli, allora come oggi, uno dei più bei lungomare d'Italia. La posizione si rivelò strategica per una botteguccia di soli 20 metri quadrati davanti alla quale passeggiava l'alta società napoletana. Dopo aver effettuato i lavori di ristrutturazione e acquisito i due atelier, uno molto grande per la fabbricazione di camicie e un altro più piccolo, per le cravatte, don Eugenio intraprese il suo primo viaggio a Londra, per incontrarvi i futuri fornitori. Il negozio diventa presto un piccolo scrigno prezioso in cui si possono trovare autentici tesori di raffinatezza e di gusto, un piccolo angolo di Inghilterra a Napoli. In un'epoca in cui lo stile "inglese" è molto di moda, Marinella è il solo a proporre, a Napoli, una vasta gamma di prodotti esclusivi provenienti da Londra, esigendo dai fornitori inglesi l'esclusività. All'inizio, l'attività principale della bottega non è la cravatta ma la camicia, regina del guardaroba maschile. Al fine di essere al top della moda e della qualitè, Eugenio induce alcuni artigiani camiciai di livello
senza pari a trasferirsi da Parigi per insegnare ai suoi operai l'arte del taglio. Per quanto riguarda le cravatte, sono realizzate esclusivamente in sette pieghe: il quadrato è piegato sette volte verso l'interno così da dare alla cravatta una consistenza incomparabile. È solo molto dopo che fa la sua comparsa la cravatta attuale con la struttura interna. Il negozio è passato attraverso avvenimenti storici importanti che hanno cambiato anche il corso della sua storia: le due guerre mondiali, il declino dell'antica nobiltà e la comparsa della nuova borghesia con l'avvento dei prodotti americani che portano sostanziali cambiamenti della moda. Molto attento alle evoluzioni della società e del costume, Eugenio non si perde d'animo e interrompe la produzione di camicie a favore della cravatta che diventa il prodotto faro della casa Marinella.


MARIANO RUBINACCI

L’atelier di Gennaro Rubinacci, detto Bebè, apre negli anni ’20 in via chiaia per trasferirsi in seguito in via Filangieri, dove si trova tuttora. Si impone subito come uno dei negozi più eleganti ed esclusivi di Napoli. A differenza della maggior parte dei suoi colleghi, Rubinacci non nasceva sarto. Aveva solide tradizioni borghesi: i suoi avi, un secolo prima, commerciavano sete con l’Oriente e avevano una famosa bottega in via Medina, nei pressi del Castello Angioino.
Bebè era un raffinato esteta, appassionato di antichità classiche e antiquariato. Sapeva scegliere collaboratori di grande abilità, tra i quali emerge il giovani Vincenzo Attolini, allievo del maestro sartore De Nicola. Nei primi anni ’30, disegna quella che passerà alla storia della moda come la giacca napoletana, antesignana della giacca maschile moderna. Rubinacci è l’ispiratore di una moda maschile che, pur rifacendosi fedelmente ai dettami inglesi, risulta ammorbidita nelle linee e alleggerita nei tessuti. I suoi abiti si distinguono per la fluidità delle linee e la grande vestibilità. I capi cadono, adattandosi alle diverse fattezze senza perdere tuttavia la riconoscibilità. Il marchio Rubinacci ha conosciuto una grande diffusione a partire dagli anni ’60. Dopo i negozi di Napoli e Capri sono venuti quelli di Milano, Parigi, Londra, New York. Titolare dell’azienda è oggi Mariano Rubinacci, figlio del fondatore Gennaro.




domenica 9 ottobre 2011

CESARE ATTOLINI

Attolini è nel mondo, sinonimo di tradizione sartoriale partenopea.
Ieri come oggi, dal 1930 lungo tre generazioni, fucina di una nuova eleganza esclusiva ed artigianalità reale. Espressione, senza compromessi, di qualità assoluta, cultura unica del saper fare,
personalizzazione e raffinatezza senza tempo.
L’anima profondamente partenopea della Sartoria Cesare Attolini si manifesta, oltre che nell’interpretazione viscerale ed autentica di quell’humus tipicamente napoletano fatto di passionalità, creatività e senso estetico raro, in una scelta strategica pregnante: l’ubicazione del laboratorio produttivo nel cuore della cittadina di Casalnuovo di Napoli, paese alle porte del capoluogo che storicamente ha dato e continua a dare, di generazione in generazione, i natali alle migliori maestranze artigiane. Sin dagli inizi del Novecento era da qui che giungevano a Napoli, forti dell’apprendimento diretto tramandato da padre in figlio delle tecniche e dei segreti della lavorazione manuale, i più abili e talentuosi sarti che popolavano gli eleganti atelier di Piazza dei Martiri e via Filangieri, nel cuore più raffinato del centro cittadino. La lungimiranza di Cesare e l’intuito di Massimiliano e Giuseppe li hanno spinti ad invertire questa rotta, riuscendo a creare per la prima volta una sinergia perfetta con le competenze ed i valori inestimabili di sapienza artigianale espressi dal territorio. Oggi la Sartoria Cesare Attolini può vantare, sotto la guida appassionata e meticolosa del Maestro Cesare, la collaborazione di ben 130 sarti partenopei fra i più esperti ed abili in circolazione. E’ qui che prendono vita, passaggio dopo passaggio, i soli ed esclusivi 10.000 capi - fra giacche, abiti, cappotti – che ogni anno raggiungono in tutto il mondo gli estimatori dello stile Attolini. Così come è qui che vedono la luce le esclusive camicie e le raffinate cravatte. Unicamente le linee di maglieria e sportswear, ideate dall’ufficio stile Cesare Attolini, sono realizzate in collaborazione con laboratori artigianali selezionati e fidelizzati nel corso degli anni.